Il mito etrusco nel Rinascimento fiorentino

la storia di un mito e soprattutto quella della sua fortuna è sempre affascinante e ricca di ogni implicazione. Lo si vede chiaramente in questo volume di Giovanni Cipriani in cui il desiderio di mettere in luce il ruolo svolto dalla celebrazione dell'antica Etruria nella vita politica e culturale della Firenze del Rinascimento si fonde con una ricerca storica di ampio respiro che si estende ora al settore politico, ora a quello artistico, ora a quello erudito e antiquario.
Filo conduttore dell'intero volume è la dimostrazione del significato politico che il passato può assumere in periodi diversi. Gli Etruschi, fieri nemici della tirannide nella Firenze repubblicana dei cancellieri umanisti, divengono fedeli sudditi della più gloriosa delle monarchie sotto i granduchi medicei e tutto muta col mutare degli eventi poiché anche il più remoto passato vive nel presente e può fornire a esso lo stabile supporto della tradizione. Proprio questo forniscono infatti gli Etruschi nel Rinascimento alle forze fiorentine allora operanti, il supporto della tradizione, e la storia di quegli anni lontani, osservata attraverso questa chiave interpretativa, si carica di nuovi significati accanto a quelle allegorie politiche che costituiscono la fitta trama della narrazione.
Le fonti più disparate sono state utilizzate per la stesura di questo volume e le opere di autori celebri come Leonardo Bruni, Niccolò Machiavelli, Pierfrancesco Giambulari, Guillaume Postel, Scipione Ammirato, sono presenti accanto a quelle dei più umili poeti di corte poiché tutti sono un fedele specchio del tempo al pari delle vive fonti iconografiche che Cipriani non ha mancato di utilizzare con efficacia.

Giovanni Cipriani

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